Problemi con cocciniglia, afidi ed affini?
La felce aquilina è efficace usata per la pacciamatura delle aiuole: il forte odore emanato dalle sue foglie tiene lontane le limacce dalle nostre piante.
Ma non solo!
La felce aquilina (Pteridium aquilinum) appartiene come l’equiseto e le altre felci alla divisione della Pteridophyta, un gruppo di piante antichissime apparse sulla terra alcune centinaia di milioni di anni fa durante l’era geologica del Devoniano.
La felce in questione è un’erbacea perenne che può raggiungere i 3 metri di altezza ed è contraddistinta da grandi foglie di forma triangolare e completamente dentellate, sorrette da piccioli ritti e duri che sbucano da un rizoma strisciante.
Cresce abbondante in terreni umidi, in prevalenza silicei, in zone boschive ma anche nell’incolto e nei pascoli e per questo viene da molti ritenuta alla stregua di una infestante; è una pianta molto ricca di potassio, fosforo, azoto e magnesio.
Come antiparassitario la felce aquilina agisce come repellente e per contatto contro gli afidi in modo efficace ma trova applicazione anche contro le cocciniglie e per combattere alcuni tipi di ruggine.
Durante il periodo che va da giugno a settembre vengono raccolte solo le parti aeree della pianta e poste in un contenitore a macerare per 3 giorni: le dosi consigliate sono di 1 kg di pianta fresca (o di 100 grammi di pianta essiccata) per ogni 10 litri di acqua.
Una volta ottenuto il macerato lo si deve diluire dieci volte e può essere utilizzato spruzzandolo sulla pianta e direttamente a contatto dei parassiti.
Per sfruttare la sua azione antimicotica va impiegato durante la tarda primavera, non diluito, sulle piante e sul suolo a loro contiguo.