Il finocchio selvatico, detto anche volgarmente finocchietto, è una pianta spontanea, perenne.
Possiede foglie che ricordano il fieno (da cui il nome foeniculum), di colore verde e produce in estate ombrelle di piccoli fiori gialli. Seguono i frutti (acheni), prima verdi e poi grigiastri. Del finocchio selvatico si utilizzano i germogli, le foglie, i fiori e i frutti (impropriamente chiamati "semi").
Molto rinomato anche il polline (carissimo!) che ora potremmo farci da noi stessi semplicememte chiudendo i fiori in una busta di carta, scrollandola per bene.
È diuretico, antiemetico, aromatico, antispasmodico, anti-infiammatorio, epatico. È utilizzato per chi ha difficoltà digestive,aerofagia,vomito, e nell'allattamento per ridurre le coliche d'aria nei bambini.
È noto infatti che una tisana fatta con i semi di questa pianta sia molto efficace nel trattamento di gonfiori addominali da aerofagia.
Inoltre combatte i processi fermentativi dell'intestino crasso, e quindi diminuisce il gas intestinale. Quindi può essere utile per ridurre la componente dolorosa della sindrome da colon irritabile.
A dosi elevate (concentrati nell'olio essenziale estratto dai semi), i principi attivi in esso contenuti possono avere effetti allucinogeni.
Utilizzatissimo anche in cucina (mai provato le castagne bollite con un ciuffetto di finocchietto?) le foglie si usano fresche e sminuzzate per insaporire minestre, piatti di pesce, insalate e formaggi: nella "pasta con le sarde", nota ricetta siciliana, le foglie del finocchio selvatico sono uno degli ingredienti essenziali.